Autostima 1.0

Partiamo con il concordare che quando si parla di autostima, le cose si complicano e

di molto, soprattutto perché, secondo me, non c’è un’unica definizione, e quindi chiarezza su cosa sia di preciso.

Analizziamo per un attimo la parola stessa:

Auto-Stima:

Stima: valutazione rivolta verso …;  

Auto: verso sé stessi, Sé (pronome personale terza persona).

Sbirciando sul vocabolario Treccani, oramai a sua insaputa un mio caro vecchio alleato, ho trovato questa definizione che amo molto.

Definizione:

Considerazione che un individuo ha di sé stesso….., può mostrarsi come sopravalutazione o sottovalutazione …

Ho subito pensato:  

‘ecco allora non necessariamente auto-stima è uguale: fiducia nelle proprie capacità’.

Spesso sento dire, in giro in giro Cric, (adoro Crocodile Dundee e il suo modo di esprimersi, Mrs Crocodile Dundee, per chi non lo conoscesse, è un film anzi tre film, pieni di azione e divertimento) cose del tipo:

“Bisogna che aumento o meglio sviluppo la mia auto-stima!”.

In realtà, la prima cosa da fare, è comprendere cosa pensiamo di noi stessi, delle nostre capacità e renderci conto che l’auto-stima in realtà è cosa noi pensiamo di noi stessi e la situazione si complica se la valutazione che diamo è una valutazione sempre in negativo e denigratoria.

Da lavorare, in sostanza, è sul comprendere come imparare a valutarci in positivo, anzi a sviluppare la capacità di acquisire fiducia in noi stessi anche se non siamo perfetti.

Si avete letto bene, non è necessario essere perfetti, è necessario incominciare ad apprezzarci già così come siamo con tutte quelle particolarità che non corrispondono, e qui io aggiungerei per fortuna, a quelle suggerite, dettate, dalla società!

In principio, quando al riguardo non avevo l’idee molto chiare, non facevo altro che fare fiaschi al riguardo, cioè non riuscivo ad avere una buona stima di me, non riuscivo a valutarmi positivamente.

L’inghippo stava che non mi concentravo sulle mie di qualità, ma sulle qualità che la società suggerisce che uno individuo con una stima di sé e che quindi funziona, dovrebbe avere o non avere:

  • Non essere ansioso.
  • Non essere triste.
  • Essere sempre sicuro di sè.
  • Essere bravo a fare tutto, o quasi.
  • Avere un bell’aspetto.
  • Saper fare ottime conversazioni.
  • Sapersi adattare alle persone, situazioni.
  • Avere molti amici.

e più ne ha ne metta.

Certo è che a seconda del gruppo sociale di appartenenza, la sopra lista cambia, ma il minimo comune multiplo è sempre il rasentare l’uomo o la donna perfetta.

Ovvio che questo porta a una vita piena di frustrazioni, insicurezze, delusioni.

Ovvio, se prendiamo questo di modello il fallimento è sicuramente dietro l’angolo.

Sviluppare fiducia in se stessi, è fondamentale per vivere bene e con bene intendo sereni, appagati e questo è possibile solo se impariamo a sviluppare consapevolezza verso la nostra identità e sue caratteristiche e se impariamo ad amarci già per come siamo, in sostanza, concetto per me straordinario:

‘Già valiamo perché siamo esseri viventi, valiamo già in quanto esseri umani, e alla basa è importante imparare ad apprezzare già la splendida creatura che siamo, con tutte le nostre caratteristiche e chi se ne frega se non rispecchiamo il prototipo della super donna o super uomo’.

Quando qualcuno arriva nel mio studio e mi incomincia a dire che non ha stima di se, che non vale niente, io di ‘rispecchio’, immediatamente incomincio, con gentilezza e rispettando i suoi tempi, a farla parlare delle cose che nella vita è riuscita a fare, cose semplici, da avere una famiglia (che non è proprio una cosa semplice), amici, un diploma, un lavoro, una laurea, per poi spostarmi sul campo delle emozioni sottolineando la sua capacità di svolgere la vita anche con la sua spiccata ansia, insicurezza, tristezza …

Vi assicuro che, le persone tutte, a questo punto mi guardano e mi dicono, ovvio ognuna con il suo stile:

“Non ci avevo mai pensato …. Ma allora non sono cosi male!”.

Ed io:

“Assolutamente no!

Pensa tu, con tutte le tue insicurezze, limitatezze, sei arrivata/o da sola/o fino a qui, per me sei stata/o bravissima/o, facile è per chi non si racconta come ti sei raccontata/o tu, i veri eroi siete voi in realtà!”.

Posso essere sempre sicura che nei loro visi, a questo punto, spunta un sorriso, alcuni più timidi altri più aperti.

E a questo punto dico:

“Bene, ora iniziamo a comprendere come fare in modo che la mia percezione di te diventi anche la tua di te stesso/a, iniziamo a capire come vederti con occhi diversi, a fare emergere già la fiducia in te stesso/a, che già è presente in te, ma che fino ad ora non riuscivi a vedere, a narrarti”.

Il sorriso poi diventa un viso sereno e incuriosito.

Giusto per essere chiari e concisi, avere una buona visione di sè porta a:

  • Diminuire, se non azzerare lo stress negativo.
  • Diminuire i sintomi delle malattie.
  • Fondamentale per la crescita personale.
  • Sviluppare una buona salute psicofisica.

Come aumentare la vostra stima?

Curiosi?

Al prossimo racconto!

Articolo della dott.ssa Federica Curzi

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